
Perché il torrone di Canelin è il più buono del mondo? Non serve nessun volo pindarico. Basta assaggiarlo.
Alto un paio di centimetri, ricco di nocciole Tonde Gentili di Langa, sotto i denti è consistente ma friabile: si spezza di netto, come prima aveva fatto sotto i colpi del coltello. Ci si aspetta dolcezza, e in effetti la prima carezza papillare arriva dal miele millefiori. Ma non è un assalto barocco e stucchevole, bensì un'esplosione di armonia ed equilibrio, che si amplifica nelle note tostate delle nocciole.
Abituarsi a questo torrone può essere pericoloso, perché indietro non si torna. Il problema è che praticamente non esiste – la produzione manuale è limitata a pochi kg al giorno – e che la ricetta è custodita nei gesti di una sola persona, Giovanni Verdese da Visone, più vicino ai 90 anni che agli 80.
Confezione da 200 gr.